La International Radio di Milano - Irradio
La International Radio di Milano meglio conosciuta come IRRADIO, venne fondata nel 1931 dal dott. Franco Corrado Bonifaccini dopo un viaggio negli Stati Uniti. Egli volle investire parte delle finanze dell'attività familiare nel lancio di apparati di riproduzione audio, con un'azienda che richiamasse, anche nel marketing, le realtà d'oltreoceano. Venne così creata la "International Radio", al cui nome, già verso la prima metà del decennio, venne affiancato "Irradio", che sostituì progressivamente il marchio originario, nel giro di pochi anni. L'azienda, con sede in Milano in via Porta Nuova, 15, esordì alla Fiera di Milano del 1931 con i modelli Super Six e il Folletto. La ditta milanese produsse radioricevitori e radiofonografi, amplificatori e impianti completi oltre a bobine, trasformatori, condensatori variabili e manopole. Nel 1938 riesce ad ottenere l'esclusiva per l'Italia dei brevetti della Ideal Werke di Berlino. Nel 1940 la sede dell'azienda venne bombardata. In quell'occasione si decise di costruire un nuovo stabilimento in via dell'Aprica 14. In quell'epoca la produzione si estese ai giradischi, ed ai mobili compositi quali il fono ex 623. Molto spazio si continuò a dare al design degli oggetti, con la creazione di apparati radio da appendere al muro. L'attività industriale proseguì per tutti gli anni sessanta, nel corso dei quali l'azienda, che non produceva apparati di alta fedeltà, sentì per prima, al pari di simili aziende (quali la Lesa di Tradate) la spietata concorrenza asiatica. Le politiche aziendali non riuscirono però ad invertire la tendenza di crisi, portando la Irradio - dopo una serie di agitazioni ed interventi sindacali - alla chiusura definitiva, all'inizio del 1970.
Lictorial 1934
Il Lictorial 1934 tipo IR 5/S Serie R è la evoluzione del Lictorial del 1932 con leggero aggiornamento tecnico ma più che altro estetico. Stessa sorte è accaduta al fratello minore "Folletto" costruito con il medesimo mobile ma con fregio leggermente differente. L'enorme scala arcuata è tipica dei modelli del periodo e riporta il logo in basso dell'azienda. Essa è ancora del vecchio stampo a mezzaluna in celluloide, ma non più numerica, bensì di tipo parlante, ovvero con i nomi delle varie stazioni trasmittenti indicate, rispondente alle nuove norme dell'accordo di Ginevra del 1934. Una particolarità sono le manopole che riportano il logo aziendale e sono fra le più belle mai prodotte. Hanno un bordo irregolare a petali, all'interno del quale vi è la stilizzazione di un globo terrestre e la scritta IRRADIO sottolineata da un fulmine. Pure la tela è originale anche se non perfetta. Posteriormente uno scarno e semplice pannello chiude la cupola (inusuale per l'epoca) a protezione del piccolissimo telaio. Questo è di un inusuale color azzurrino con un grosso variabile marchiato Irradio. Una generosa targhetta identificativa contrassegna il modello