Descrizione
Tra i modelli di punta della produzione Ansaldo vi è senza dubbio il modello A.L.66 REX la cui produzione ha avuto origine durante la metà del 1931 (sino a tutto il 1932) ed è stato prodotto in stile rinascimentale in tre differenti versioni, nelle quali a variare sono soltanto le finiture ebanistiche. Nello specifico, il primo modello presenta il frontale con un decoro ad intaglio floreale piuttosto ricco che ingloba sia la scala parlante di tipo numerico che la mascherina a protezione dell’altoparlante. Il secondo modello mantiene lo stesso stile rinascimentale del primo ma con un frontale che riproduce un diverso disegno d’intaglio. La terza variante presenta un frontale molto più sobrio, pur mantenendo ai lati le lesene scanalate e le torniture della base simili ai primi due. Attualmente, i primi due fanno parte della mia collezione, mentre non ho mai visto la terza variante che pur compare in certe pubblicità dell’epoca. L’Ansaldo ha certamente saputo interpretare con questi apparecchi le tendenze dell’epoca, gli anni ’30: in quel periodo vi fu effettivamente, nel settore dell'ebanisteria, una certa tendenza a riprendere lo stile del ‘400/‘500 toscano. L’A.L.66 REX impersona in maniera aderente lo stile rinascimentale, austero, serioso, con una tela rossiccia in netto contrasto con il colore scuro del mobile. La griglia dell’altoparlante presenta una lavorazione in ferro battuto davvero eccezionale. I vari decori, realizzati a mano, da fabbro esperto in legatura a fascette piccolissime ripiegate con certosina pazienza, una lavorazione artigianale particolarmente curata. La griglia è fissata al mobile tramite chiodini sottili con la testa a scomparsa. Veniva venduto con basamento oppure in versione midget e, chiaramente, i prezzi variavano: lire 1.680 senza la base e lire 1.780 nella versione a consolle. Nonostante la differenza di lire 100, ritengo che ne siano stati commercializzati molti di più nella versione a consolle, poiché in tutti i ritrovamenti ho sempre visto il modello A.L.66 REX completi di basamento.
Il nome “REX” ha origini celebrative, infatti, nel numero 32 del Radiocorriere dell’08-15 agosto 1931, la stessa Ansaldo Lorenz spiega che il nome viene dato al modello in onore del Transatlantico REX; si legge, infatti: “…mentre dai possenti cantieri Ansaldo scende in mare il più grande transatlantico il REX, dagli stabilimenti Ansaldo Lorenz viene varato l’apparecchio radio modernissimo A.L.66 REX…” Infatti, il primo agosto 1931, il re Vittorio Emanuele III, accompagnato dalla consorte, regina Elena che fu la madrina, presero parte al varo del più grande Transatlantico mai costruito. Primato che mantenne per sessanta anni, finché nel 1991 non fu varato il Costa Classico. Si trattò appunto del REX costruito presso i Cantieri Navali Ansaldo Lorenz di Sestri Ponente. È stato quindi un omaggio a questa eccezionale impresa, che la Casa genovese ha ritenuto opportuno intitolare l’apparecchio A.L.66 REX, messo in commercio proprio alla metà del 1931 in concomitanza al varo del Transatlantico. Ancora in tema “navale” il mod. A.L.66 REX cela una ulteriore curiosità: sul retro dei mobili 66 REX, nella fascia superiore, è impressa a fuoco una “firma” ossia ISSEL – GENOVA. A lungo mi sono posto domande sul significato di ISSEL in quanto non riuscivo a reperire nesso collegamento tra l’Ansaldo Lorenz e questa scritta, ISSEL. Dopo varie ricerche ne sono venuto a capo e ho compreso chi era ISSEL e perché il suo nome fosse impresso solo su questo tipo di mobile radio. ISSEL Alberto, nacque a Genova il 3 giugno 1848. diventò subito un importante esponente. Nel 1880 una rara malattia lo colpì agli occhi, ed i suoi interessi si rivolsero allora all’ebanisteria. Il 5 novembre di quell’anno aprì a Genova, in via Roma, un negozio di oggetti d’arte, affiancato in seguito da un laboratorio per la realizzazione di mobili pregiati. Nei primi del Novecento, brevettò l’invenzione di un trattamento del legno, atto a renderlo ignifugo, e conseguentemente la sua attività si estese all’arredo navale: realizzò la parte lignea per gli alloggi di diversi incrociatori, nonché quelli della real corazzata “Carlo Alberto” e quelli dei piroscafi della marina mercantile italiana. Non è da escludere, dunque, che la parte ebanistica degli alloggi del REX fosse stata curata da ISSEL al quale l’Ansaldo affidò anche la progettazione e realizzazione di un mobile radio commercializzato in concomitanza del varo. Insomma, la A.L.66 REX rappresenta nel suo significato più profondo anche un piccolo pezzo di storia patria. Queste sue origini accrescono il prestigio di questo apparecchio e della nota Casa genovese