Scheda n°000011 dell'Apparecchio:
Allocchio Bacchini & C.

Allocchio Bacchini 3CA

Allocchio Bacchini 3CA Vista frontale
Allocchio Bacchini 3CA retro Vista posteriore
MARCAAllocchio Bacchini & C.
MODELLO3CA
ANNO DI FABBRICAZIONE1929
TIPOLOGIA DEL MOBILEMobile a Cassapanca
TIPOLOGIA DI SCALAScala numerica a finestrella
NUMERO DI MATRICOLAassente
ALIMENTAZIONEA corrente alternata da rete
STRUTTURA CIRCUITALEAmplificazione diretta
GAMME D'ONDAOM - OC - OL
DIMENSIONI ESTERNE39 x 26 x 24 cm
TIPO VALVOLE227 – 109 – 603 - BH (Raytheon)
PREZZO DELL'EPOCAsconosciuto
CLASSE STORICAVeterane (1921-1930)
CLASSE RARITA'
DOCUMENTI PRESENTInessuno
PUBBLICITA' DELL'EPOCAdisponibile

NOTE: Apparecchio intatto, mai manomesso ed in patina.



Allocchio Bacchini

Allocchio Bacchini
Nel 1919 l’ing. Allocchio, allora tenente del Genio Militare, studioso cultore di ogni ramo della tecnica ed osservatore appassionato dei problemi inerenti la radiofonia, impiantò un piccolo laboratorio in via Rasori a Milano per la costruzione di strumenti di misura, ai quali aggiunse poi i radioricevitori. Infatti alla prima Fiera Campionaria di Milano nel 1920 la piccola officina già esponeva, tra i propri prodotti, anche apparecchi radioriceventi. Nello stesso anno si aggregò alla piccola realtà l’ing. Bacchini costituendo la società denominata col nome che tutti conosciamo, ovvero la Allocchio Bacchini & C. Ingegneri Costruttori con sede in Corso Sempione 95 dove occupò una piccolissima parte rispetto all’area occupata dallo stabilimento che la società possedeva negli anni ’40. Subito prima della Guerra d'Abissinia, la ditta milanese occupava più di mille persone tra tecnici e maestranze e costruiva una miriade di strumenti di precisione per tutti i rami della radio, apparecchi radiofonici e apparecchiature elettriche complete per cinema sonoro (per conto della ditta Cinemeccanica). A quell'epoca la produzione della fabbrica di Corso Sempione era quasi tutta destinata alle Forze Armate: infatti il Regio Esercito, la Regia Marina e la Regia Aeronautica erano i tre maggiori acquirenti della Allocchio Bacchini & C. Subito dopo, per ordine di importanza, i secondi maggiori acquirenti erano i Gabinetti delle Regie Università e di quelli delle grandi società. Pare quindi che la vendita di apparecchi per il pubblico fosse un settore marginale rispetto alla totalità della produzione della ditta. Nonostante questo, la qualità delle radio prodotte dagli anni ’20 agli anni ’40 è di altissimo livello. Sul finire degli anni '30 la Allocchio Bacchini & C fu una delle poche aziende italiane ad immergersi nell'avventura televisiva investendo ingenti capitali fino a proporre un televisiore commerciale completo, il mod. TV1 del quale se ne conserva un rarissimo esemplare presso il Museo Scienza e Tecnica di Milano. Nel 1939 assieme alla Magneti Marelli creò un impianto per la realizzazione sperimentale delle trasmissioni televisive, il cui trasmettitore fu installato al Parco Sempione. Le prove furono sospese l'anno successivo a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La Bacchini, come la totalità delle aziende italiane, converte così la propria produzione al completo sforzo bellico producendo esclusivamente prodotti per le FFAA. Nel 1940 l'azienda contava 2.000 operai in tre stabilimenti (Milano, Saronno, Caronno Pertusella) e una cinquantina di impiegati, 20 dei quali ingegneri progettisti. I bombardamenti del 1943 su Milano danneggiarono gravemente lo storico stabilimento di corso Sempione rendendolo inagibile e l'azienda fu costretta a trasferirsi in una vecchia filanda dismessa a Caronno Pertusella abbandonando definitivamente la sede di corso Sempione. Al termine del conflitto, la ditta in mancanza di commesse militari e a causa degli ingenti danni subiti, si ritrovò in crisi di liquidità e fu costretta a chiudere. Lo stabilimento di Corso Sempione fu così rilevato dall'Editoriale dell'ing. Sisini che già all'ora pubblicava la Settimana Enigmistica. Trovatisi improvvisamente senza lavoro, tre dei dirigenti dell'Allocchio Bacchini, Raffo, Recla e Ferri diedero vita ad una nuova società, la ABC Radiocostruzioni S.r.l. (A e B stavano proprio per le iniziali della ditta precedente, con il significato del logico proseguimento dell'attività interrotta), con sede e stabilimento in via Tellini 16. Anche la ABC si buttò a capofitto nel settore televisivo cercando di proporre in breve tempo prototipi di apparecchi televisivi: tali ingenti investimenti crearono seri problemi economici e fu costretta a chiudere per mancanza di liquidità. Parallelamente, su iniziativa del cav. Gianni Viganò, industriale del settore ottico, fu fondata la Radio Allocchio Bacchini S.r.l., con sede legale in piazza Santa Maria Beltrade 1 e stabilimenti in via Ornato 64 a Niguarda, all'estrema periferia di Milano e viale Abruzzi 4. L'azienda, anche grazie al suo marchio, che ricordava la prestigiosa azienda dell'anteguerra, ebbe una buona presenza nel mercato negli anni cinquanta-sessanta e le sue produzioni comprendevano televisori, radio portatili, giradischi, registratori. A dirigere la nuova realtà fu chiamato il dott. Recla, progettista storico della Allocchio Bacchini & C. il quale chiuse la ABC e assunse il nuovo incarico. Tuttavia, negli anni seguenti l'azienda incontrò delle difficoltà, dovute principalmente alla concorrenza estera, e ciò portò alla chiusura delle sue attività alla vigilia degli anni settanta.

Descrizione mod. 3CA

Descrizione mod. 3CA
"Dopo un periodo di prove in cui si è cercato di raggiungere i migliori risultati studiando accuratamente le varie parti componenti ed i metodi di lavorazione, nel 1929 è stato posto in fabbricazione in serie un tipo di apparecchio ricevente a 3 triodi (mod. 3 CA)che permette un’ottima ricezione, sia per chiarezza di riproduzione che per intensità di suono, della stazione locale entro un raggio di 50 km, e ciò utilizzando quale aereo la linea luce o un aereo interno. Con un mediocre aereo esterno era possibile ricevere con buona intensità le principali stazioni europee"(da un articolo dell'epoca).

Il mobile è in legno di mogano massiccio, leggermente ingentilito dalle cornici di base e del coperchio. "Allo scopo di portare la produzione propria al livello delle migliori case estere, nel campo degli apparecchi per radiodiffusione, è stato studiato un tipo speciale di apparecchio che sino ad oggi può pienamente soddisfare ai requisiti richiesti dalla maggiore parte degli acquirenti, sia per il rendimento dovuto ad un accurato studio elettrico delle varie parti, sia per la robustezza e l’affidamento di lunga durata, dovuti alla perfetta lavorazione e qualità dei materiali impiegati" (da un articolo dell'epoca).
"L’apparecchio è ad alimentazione integrale della rete di distribuzione d’energia a corrente alternata, ciò che elimina gli inconvenienti ben noti nei vecchi apparecchi ad alimentazione con batterie i pile ed accumulatori per il cambio e la carica di quest’ultimi. Tutti i requisiti di sensibilità, selettività, fedeltà di riproduzione sono stati definiti in base ai medesimi criteri adottati dalle principali Case americane oggi certamente alla testa del mercato mondiale, ed utilizzando dei precisi strumenti di laboratorio"(da un articolo dell'epoca).

Per approfondimenti consultare la galleria dedicata a questo apparecchio cliccando qui.
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